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Il fumo fa male ai denti: un nuovo approccio farmacologico al tabagismo

Sono molteplici gli strumenti a disposizione per arrivare a dire basta al tabacco, tra cui anche alcuni farmaci come la citisina: un alcaloide naturale contenuto soprattutto nella pianta Citisus Laburnum L., però mai commercializzato nel nostro Paese.

Pigmentazioni antiestetiche, alitosi, minore resistenza alle infezioni batteriche e fungine, ma anche rallentamento nella guarigione in caso di chirurgia orale, parodontite, lesioni mucosali, carcinomi orali... e un fattore comune: il fumo. Se è vero che la via dell’inferno è lastricata di buone intenzioni, probabilmente “smettere di fumare” ne costituisce la percentuale maggiore! Il tabacco provoca più decessi di alcol, Aids, droghe, incidenti stradali, omicidi e suicidi messi insieme.
L’OMS ha definito il fumo di tabacco come “la più grande minaccia per la salute nella regione europea”. Il tabacco è una causa nota o probabile di numerose disfunzioni, tra le quali BPCO e altre patologie polmonari croniche, cancro, malattie cardiovascolari. La pericolosità del tabacco è accentuata dalla precocità dei fumatori: si stima che Il 70% inizi a fumare prima dei 18 anni di età e il 94% prima dei 25 anni. L’OMS stima che il tabacco uccida nel mondo quasi 6 milioni di persone ogni anno, di cui circa 700.000 in Europa.
Circa il 50% dei fumatori muore in media 14 anni prima dei non fumatori e chi fuma è affetto per più anni da condizioni precarie di salute. I mercati di maggior consumo europei sono costituiti da Germania e, purtroppo, Italia: rispettivamente, 103 miliardi e 86 miliardi di sigarette. La percentuale di fumatori in Italia si aggira attorno al 22% della popolazione.

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